martedì 2 giugno 2015

Primo amore - Salento Rosso I.g.T. Cappello di Prete 2008 Candido

Sì, il primo amore, il primo vino serio, bevuto nel lontano 1992. Dove? Da Cavour 313. Me lo servirono in una delle prime cenette fuori casa con colui che sarebbe diventato mio marito. Il proprietario in persona lo scelse per noi, ragazzi senza troppe possibilità economiche, presentandocelo come un vino che avremmo certamente gradito e quello con il miglior rapporto qualità/prezzo che poteva offrirci al momento. Ricordo ancora perfettamente la scena, di un tempo in cui non avrei mai pensato di appassionarmi tanto ai cibi e al vino. Da allora è passato molto tempo, ma ogni tanto acquisto ancora una bottiglia di Cappello di Prete, che negli anni non è cambiato nè come carattere, nè come apparenza: stessa etichetta, stessa bottiglia, stesso invidiabile rapporto qualità/prezzo. Il vitigno è un classico dell'enologia salentina, il negroamaro, vinificato in purezza e maturato in barrique da uno dei produttori storici della regione. Il vino che ne deriva ha un colore rosso granato, di media trasparenza, e dimostra notevole densità sviluppando archi stretti e lenti sul vetro. Il profumo è complesso, di ciliegia, spezie e pepe, con una nota molto particolare, eterea e leggermente animale, di smalto e di caccia, che me lo farebbe riconoscere fra tanti. Non la trovo citata nelle degustazioni del Cappello, eppure è lì, e la riscontro sempre, anno dopo anno, a testimoniare che il vino è proprio lui, sempre lo stesso. Un aroma strano, ma assolutamente non spiacevole che, trasferito al gusto, si stempera un po' fondendosi con la complessità degli altri caratteri già citati, meno divisi in bocca che al naso, ma sempre riconoscibili. Il tannino è dolce e setoso, il vino ha quasi 7 anni, e il finale lungo e leggermente ammandorlato.
Per il suo gusto così particolare, io lo trovo molto piacevole con spezzatini di carne al sugo, dei quali richiama un po' il fondo di cottura e doma senza eccessi tannici la succulenza. Ma non stonerebbe con formaggi di buona stagionatura. Meno bene con carne alla brace... troppa semplicità non lo farebbe esprimere. Anche questo è un vino che acquista morbidezza con una apertura anticipata e che, per il prezzo modesto, regala sensazioni di pregio. Varia un po' nelle annate, ma vale sempre tra gli 85 e gli 88/100. Come il luogo dove l'ho bevuto la prima volta, per me è un evergreen.

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