domenica 5 luglio 2015

Cena in spiaggia





Tutte le estati, verso l’inizio di luglio quando i tramonti sono ancora lunghi e la luce della sera tarda molto a lasciare la spiaggia, organizzo per le mie bambine una cena pic-nic sotto la palma, in riva al mare.  Ormai è una tradizione cui non vogliono rinunciare, anche perché poi rimangono a giocare fino a tardi sulla spiaggia notturna. Quest’anno abbiamo avuto anche il piacevole effetto di una luna quasi piena che è sorta dal mare, rossa come brace, proprio all’ora giusta, appena il cielo si è fatto scuro.
Per questa “ricorrenza” preparo sempre piatti di pesce semplici e facilmente trasportabili, cose che potete cucinare facilmente prima e che possono essere consumate fredde. Se avete a disposizione una spiaggia tranquilla, potete sostituire con gusto questo tipo di piatti alla più classica brace sulla spiaggia, spesso proibita dalle regole degli arenili. Il piacere sarà lo stesso e forse anche più fine, soprattutto se accompagnerete la vostra cucina da trasporto con un bel vino profumato.
Veniamo allora alle tre portate di quest’anno.



Portata n1: crudo di pesce    


Quest'anno il mio pescivendolo di fiducia a Montesilvano (PE) ha dotato il suo esercizio di un abbattitore, strumento indispensabile per la vendita di pesce da consumare crudo, e io non mi sono fatta scappare l'occasione di consumarne in assoluta sicurezza. Al contrario di quello che ci viene naturale pensare, il pesce da mangiare crudo deve essere preventivamente congelato, anzi abbattuto con tempi modi e temperature indicate nei protocolli sanitari, per bonificarlo da eventuali parassiti.
L'assortimento che ho servito alla mia famiglia ha riservato una grande sorpresa. Tutti sanno che scampi e gamberi crudi sono ottimi, ma mai avrei sospettato che le triglie fossero una tale prelibatezza. Credevo che fossero state inserite nel pacchetto per fare volume con poca spesa, invece è risultato uno dei pezzi migliori. Esemplari di piccole dimensioni, del tipo adatto anche alla frittura, sfilettati alla perfezione, pescati e poratati immediatamente in negozio alle due di notte, per essere abbattuti. Non si abbatte e congela l'avanzo della giornata, ma solo pesce appena pescato.
Nei nostri piatti anche carpaccio di pesce San Pietro, gallinella e tracina. Tutto marinato per qualche ora in un'emulsione di olio e limone.


Portata n2: insalata di totanelli



2kg di totani di piccole dimensioni
100g olive nere
2 peperoni
50g fagiolini
3 patate lesse di media grandezza
carciofini sott'olio 2/3 a testa secondo il gusto.





 
Spesso i totani vengono snobbati perchè più duri dei calamari. Se cofrontiamo quelli di taglia più grande è vero, ma se prendiamo in considerazione i più piccoli, sbagliamo.  Per questa preparazione ho comperato dei totanelli di circa 8cm di lunghezza (tentacoli esclusi) e li ho lessati in acqua bollente per 5 minuti. 
A parte ho lessato i fagiolini e le patate che ho poi tagliato in piccoli pezzetti.
I peperoni sono stati lavati accuratamente e affettati crudi. Le olive ridotte a rondelle.
Ho unito il tutto e condito con un buon olio evo, sale pepe e una spolverata di prezzemolo.

 


 Portata n3: filetti di lanzardo con salsa alla cipolla e prezzemolo.





  Questa ricetta non è del tutto nuova, ne ho già parlato nel post sul salmone. La preparazione della salsa è identica, il pesce è diverso. 
Il lanzardo è un pesce azzurro della famiglia degli sgombri. A vederli sembrano identici, si differenziano solo per la presenza di macchie grigio-azzurre sulla pancia che invece negli sgombri è argentata. Il sapore della carne però è più delicato e la consistenza meno stopposa.


La preparazione è semplicissima: fate soffriggere uno spicchio d'aglio in qualche cucchiaio di olio evo e aggiungete circa 100ml di acqua (regolatevi a seconda della grandezza del tegame, il livello del liquido deve essere di qualche mm). Adagiate i filetti di lanzardo e cuoceteli 3/4 minuti per lato. Io li cucino prima dal lato con la pelle, così quando li giro, mentre si cucinano sul lato nudo, li posso spellare, evitando l'incombenza ai commensali.
Lasciate raffreddare i filetti e irrorateli con la salsa che questa volta, data la disponibilità stagionale, ho realizzato con le cipolle di tropea anzichè con gli scalogni.

P.S. Il vino che ho abbinato al tutto è il La Manina Manincor di cui vi ho parlato ieri. Ci si è sposato alla grande.



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