domenica 16 agosto 2015

Un vino raro - Salento I.G.P. Primitivo Rosato 2014 Attanasio



Sono costretta a un preambolo per raccontarvi come ho conosciuto la piccola ma pregiata realtà salentina che produce la bottiglia di oggi.  Era il 2004 quando, in una enoteca di grande livello, a Roma, mi proposero di assaggiare la prima annata di un primitivo di Manduria di una piccola azienda nascente. L'Es! Era ancora un esperimento, con i suoi 18° metteva soggezione. Ma era già grandioso, pensai subito che sarebbe stato il mio vino, se ne avessi potuto bere uno solo da lì in avanti. I circa 20€ di prezzo erano nulla per il vino degli dei. Quando raccontai agli amici che avevo trovato il vino dei miei sogni in quella bottiglia ancora rara e sconosciuta di primitivo stentavano a credermi. Un primitivo poteva essere buono, ma non il migliore. Negli anni a venire ho sempre cercato di procurarmene qualche bottiglia, nonostante la fama dell'Es crescesse e con essa il prezzo. E continuava a migliorare, perdendo forza alcolica e acquistando armonia indescrivibile. Con il tempo, questo gigante del Sud ha trionfato, ho avuto ragione nel giudicare quei primi sorsi, e è diventato un vino di assoluta caratura internazionale. Purtroppo, la soddisfazione di aver azzeccato il giudizio è stata punita dal fatto di non potermelo più permettere con la stessa facilità, ormai è un vino da 40€ a bottiglia, un po' troppo perché le finanze familiari non ne siano scosse. Sono stata costretta a cercare qualcosa che somigliasse a quel vino speciale e, tornata alle origini, nella stessa enoteca in cui avevo fatto la conoscenza dell'Es, mi sono fatta consigliare. Così, ho assaggiato per la prima volta il fantastico e quasi altrettanto valido primitivo dell'azienda agricola Giuseppe Attanasio, piccolo produttore storico salentino, con una offerta limitata di vini tutta incentrata su quel vitigno e prezzi ancora alla mia portata. Dal 2013 Attanasio ha iniziato a produrre il Salento I.G.P. Primitivo Rosato, neppure citato tra i vini del suo sito web. Dunque, un vino raro e non molto noto, che ho scovato nella mia enoteca di fiducia a Pescara e ho subito voluto provare dopo la magnifica esperienza del rosso di Attanasio.
Nel bicchiere mostra subito la struttura dei suoi 14°, ha una bella trasparenza ma anche una densità notevole. Il colore è un bel rosa antico che tende un po' all'arancio nell'unghia. L'aspetto è piacevole, ma è l'aroma che conquista. Un profumo intenso, complesso, di fiori rossi e spezie, pepe rosa e con una leggera nota agrumata a chiudere. All'assaggio è leggermente meno coinvolgente, la grande complessità dei profumi è tradotta solo in parte nel gusto, probabilmente perché il vino è ancora un po' giovane, ma ha grande freschezza e acidità, slancio e persistenza, con un lungo finale leggermente ammandorlato. Vino di struttura e corpo sufficienti a preparazioni gastronomiche di una certa robustezza, con un carattere più di rosso che di rosato da aperitivi e finger food, per i quali sarebbe decisamente eccessivo. Non mi ha deluso e credo che migliorerà nel tempo. Già ora merita di sicuro 85/100. Il prezzo in enoteca è quasi pari alla sua gradazione: 14€ scarsi.

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