sabato 17 ottobre 2015

Non a caso, Enotria: Cirò Superiore Riserva Duca Sanfelice 2012 di Librandi





Chi mi legge avrà capito che del vino amo anche quel suo rimandare all'antichità, ai miti e alle leggende. Quando una bottiglia, per un verso o per l'altro, a torto o a ragione, è capace di solleticare la fantasia e di farmi immaginare antica gente e antichi luoghi in una lunga tradizione di bevute e giorni rallegrati dall'uva, non posso fare a meno di godermela di più. Il Cirò Rosso Classico Superiore D.O.C. Riserva 2010 Duca Sanfelice, con un nome per esteso lungo quanto una quaresima, è uno di questi. Prodotto da Librandi, cantina di cui ho ben parlato in occasione di un'altra bevuta di gusto, viene direttamente dall'antica Enotria, la terra mitica di Calabria che dal vino prende il nome e che al vino dà vita, e riporta il pensiero a tempi lontanissimi in cui vigneti rigogliosi rappresentavano la felicità in terra. L'Enotria era il paese magico dove scorrevano fiumi di vino - in effetti, sembra esistessero veri "enodotti" per trasportarlo dalle colline ai porti - e la vita dei residenti era quella piacevole per antonomasia, sibaritica.

Oggi che gli enodotti sono sostituiti da gasdotti e che l'Enotria, raggiunta, forse, dal progresso o dal progresso dimenticata, ha perduto l'ubertosa ricchezza di un tempo, facciamoci un bel bicchiere di Cirò, il mitico vino olimpico Krimisa, in memoria di quei tempi antichi e arretrati in cui essere un sibarita non era ancora peccato.
Il Duca Sanfelice è un vino da non mancare! Una grande soddisfazione e anche a buon mercato, 10€ di ottima enologia. Di un bel granato con riflessi aranciati, trasparente, vivo e di buona densità, ha già l'aspetto del vino serio. Ma è il profumo che avvolge, penetrante, ampio e complesso, di ciliegia, spezie e pepe nero, con una nota molto particolare e persistente, leggermente muschiata, che ricorda gli aromi del sottobosco dopo la pioggia e un pizzico di ricordo di salamoia. Al gusto è un vino vivo, fresco ma rotondo, di buona acidità, dove la frutta rossa è accompagnata da toni secondari di liquirizia su una importante nota alcolica e il finale è lungo, su un retronaso ammandorlato e quasi fumè, e con un bel tannino vivace. È un vino molto piacevole e particolare, con toni suoi propri che lo distinguono e lo fanno apprezzare. Ci sono vini che danno tanta soddisfazione con poca spesa e questo è veramente un ottimo acquisto che raggiunge, a mio gusto ma senza temere critiche, gli 88/100. 

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